Viaggio alla scoperta del piatto più osannato di Singapore, il Chili Crab

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Di ritorno dal mio exchange a Singapore volevo parlarvi di uno dei piatti tipici che ho assaggiato, forse talmente famoso da essere diventato un vero e proprio simbolo della città: il Chili Crab.

Il granchio viene ricoperto da una salsa a base di pomodoro dal sapore molto particolare: è sicuramente un piatto dedicato agli amanti del piccante perché il secondo ingrediente principale della salsa è proprio il peperoncino. 

Piccola info: non fidatevi mai quando in un qualsiasi paese del sud-est Asiatico vi assicurano che un piatto è ‘leggermente piccante’, molto probabilmente avrà dentro talmente tanto peperoncino da infuocarvi la bocca e farvi pregare per un bicchier d’acqua come se non beveste da una settimana. 

Tornando al Chili Crab, questo piatto è stato inventato nel 1956 in modo abbastanza casuale da una signora chiamata Cher Yam Tian e suo marito, che iniziarono a vendere questi granchi immersi in una salsa al chili e pomodoro nel loro carretto.

La ricetta improvvisata ebbe talmente tanto successo da essere dichiarata piatto nazionale ed essere inserita da CNN Go nella top 50 dei piatti più deliziosi al mondo. 

Si può trovare un po’ ovunque in città, dai ristoranti più raffinati e costosi, alle food court più economiche e informali. Ogni posto propone una sua versione e la ricetta della salsa può variare molto, alcune sono più piccanti, altre più agrodolci, altre più saporite e il sapore può cambiare anche moltissimo.

A pomodoro e peperoncino si aggiungono aglio, scalogno, lemongrass, zenzero, noccioline zucchero e sale, che vanno a insaporire la salsa base al pomodoro. La cottura è molto lenta e, in alcune varianti, vengono aggiunte verso la anche delle uova sbattute per dare più consistenza alla salsa.

Per la preparazione del piatto è importante anche la scelta del granchio: quello più usato per questo piatto è il mud crab, un granchio ‘a guscio duro’ che viene servito quasi sommerso dalla salsa al chili. 

Quasi sempre viene abbinato a riso bianco o ai ‘bun’, panini fritti o al vapore con cui fare la classica scarpetta nella salsa (perché non importa il paese o il ristorante, lo spirito italiano deve emergere).

C’è da dire che non è sicuramente un piatto da primo appuntamento: la raffinatezza è da lasciare a casa, ci si arma di bavaglio e si afferrano le chele direttamente con le mani.

Un piatto decisamente particolare, ma andar via da Singapore senza avergli dato almeno una chance sarebbe come lasciare Roma senza aver assaggiato una cacio e pepe!

Allegra Padovani

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